domenica 27 novembre 2011

Styling with Barbie



























L’Istinto e la Ragione

Il mito della “Biga alata”, tratto dal Fedro di Platone, racconta di un'ipotetica biga trainata da due cavalli: uno bianco, raffigurante la parte dell'anima con pensieri più alti e razionali (quella intellettiva), e un cavallo nero, che rappresenta la parte dell'anima con pensieri più bassi quali la passione e i sentimenti (la concupiscenza); i due cavalli sono tenuti per le briglie dall'auriga, che rappresenta la ragione.
Lo scopo dell'anima è contemplare il più possibile l'Iperuranio e assorbirne la sapienza delle idee, quindi deve riuscire a mantenere i cavalli verso l'alto, tenendo a bada quello nero e spronando quello bianco.

In generale, quindi, si può dire che il cavallo di colore bianco rappresenti l'istinto umano controllato, foriero delle più nobili conquiste spirituali e morali, mentre quello nero è l’istinto, il desiderio veemente. Come nel mito della Biga alata, ogni persona si trova auriga di questi due cavalli, difficile decidere in molte occasioni della vita al quale dei due lasciare più briglia.





















martedì 10 maggio 2011

L’altra faccia della moda

Michael Comte mette in mostra i sui capolavori; per la prima volta.
Alla Triennale di Milano si è inaugurata ieri sera (e durerà fino al 3 luglio)   l’esposizione di alcuni dei “ritratti moderni” più  famosi del mondo.
In due ampie stanze bianche vengono raccolte 87 immagini e 20 collage in ampia visione; gli scatti delle campagne pubblicitarie, i celebri nudi, la “fotografia” della grandezza di alcuni personaggi. Il Cavaliere errante della fotografia di moda (una descrizione molto efficace dell’attrice Geraldine Chaplin) nei suoi lavori fa emergere quel tocco capace di offrire intime visioni del soggetto rappresentato.
Comte, nato a Zurigo 1954, era un gionane fotografo ventiquattrenne autodidatta quando venne scoperto dall’ occhio attento di Karl Lagerfeld. Il giovane fotografo si trasferisce a Parigi, due anni dopo vola a NY per poi stabilirsi  a Los Angeles ed assaporare la fervida creatività cinematografica. A partire dagli anni Ottanta Comte realizzerà numerose campagne fotografiche (Gianfranco Ferré, Dolce&Gabbana, Armani, Nike,  Swatch, BMW, Mercedes Benz) e un centinaio di ritratti fotografici, pubblicati sulle più celebri riviste, negli anni novanta.
In un epoca di “superuomini” alla Nietzsche, super-attori, super-cantautori, super-registi, super-modelle, il mondo è affamato di immagini-icona che si impramano nella coscienza colettiva come monito per diventare star di se stessi.