Fino al 27 marzo 2011, in occasione della rassegna “Nudi in mostra”, verranno esposti 75 dei suoi scatti ad Apolda in Germania, per consacrare il genio di Helmut Newton.
L’artista, morto in un incidente stradale nel 2004, inizia ad avvicinarsi alla fotografia di moda alla fine degli anni ’40, lavorando come freelance per Playboy e altre riviste, producendo immagini che già preannunciano l’erotismo patinato che lo contraddistinguerà negli anni successivi; negli anni ’60 scatterà per Vogue, Harper’s Bazaar, Elle, Vanity Fair, Max e Marie Claire e collabora con Chanel, Gianni Versace, Blumarine, Yves Saint Laurent e Dolce & Gabbana, e poi con tutte le più grandi top-model del firmamento della moda. Definito da alcuni “voyeur di ghiaccio” per il suo approccio tecnicista all’arte del nudo, nella sua pluridecennale produzione ritrasse un solo uomo senza veli: l’attore Helmut Berger:
Le sue spoglie sono state poste a Berlino nel cimitero ebraico di Friedenau, la sua tomba è collocata a qualche metro da quella di Marlene Dietrich,icona dell’eleganza retrò in bianco e nero.
L’ispirazione: “Il desiderio di scoprire, la voglia di emozionare, il gusto di catturare, tre concetti che riassumono l'arte della fotografia” (Helmut Newton)
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